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Individuato l’autore delle Statua della Madonna
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CONFLENTI - Lo scultore Giacomo Colombo è l’autore della Statua della Madonna della Visora, venerata a Confluenti, di cui si era smarrita la paternità. L’ importante notizia è stata annunciata dallo storico Vincenzo Villella, il quale, dopo tante ricerche, è riuscito ad individuare l’ autore dell’ opera in un atto del 1881 del notaio Antonio Maria Vescio, curatore della trascrizione di tutti i documenti relativi alle apparizioni della Madonna negli anni 1578-1579 e alla storia del grande santuario che ogni anno è meta di migliaia di pellegrini. Il nome dell’artista e l’anno di commissione erano scomparsi dal basamento della statua nel corso di uno dei tanti errati restauri effettuati nei secoli scorsi con scrostamenti e ripitturazioni. «Quella di Conflenti - ha riferito lo storico Villella - è tra le sculture più belle che il celebre artista abbia prodotto. Ed è significativo che la comunità di Conflenti, nella prima metà del ‘700, mentre si effettuavano i lavori di ampliamento della chiesa, abbia contattato uno dei migliori scultori devozionali del tempo, commissionandogli una statua in legno policromo di così grande pregio. La statua lignea, alta m. 1,60, dal bellissimo volto e dal manto in ferro inverniciato, ispirata all’iconografia canonica, nel corso dei secoli è stata arricchita di diademi, di corone d’oro e di tanti oggetti preziosi offerti dai fedeli per grazia ricevuta». Giacomo Colombo (Este-Padova 1633-Napoli 1731) lavorava in una bottega di Napoli dove, dal 1688 al 1731, realizzò tanti capolavori di statuaria lignea e marmorea in tutte le province del Regno di Napoli. La scoperta che questa opera è sua conferisce alla statua di Visora una posizione privilegiata nella storia dell’arte del Regno di Napoli in quanto fornisce alla Sovrintendenza un elemento in più per curarne il restauro e la valorizzazione, come è già successo per tante altre opere della bottega del famoso scultore in Puglia, in Molise, in Calabria. «La committenza, infatti, per questo grande artista - continua Villella - era la più varia: dalle cattedrali alle chiese madri nonché a quelle dei vari ordini monastici». L’opera in legno più rinomata dello scultore è il gruppo della Pietà della Collegiata di Eboli. Altre sue opere sono le acquasantiere in marmo della chiesa della Croce di Lucca, i monumenti funebri dei principi di Piombino, il S. Andrea della chiesa di Aversa, il S. Martino di Macerata Campana. La produzione di questo grande artista settecentesco va oltre spaziando dai busti ai reliquiari, dalle statue singole ai gruppi statuari. Colombo, che era un vero e proprio artista-imprenditore, così come lo fu Giotto, dirigeva una vera e propria bottega di artisti, capace di soddisfare le richieste di opere in tutte le regioni meridionali. Fu sorretto, nella sua prolifica attività professionale, dalla lunga e assidua frequentazione del grande pittore Solimena che spesso gli forniva anche idee e modelli compositivi e disegni che poi venivano tradotti in sculture.

Lina Latelli Nucifero
 
Fonte: Redazione |Archivio Notizie dal Lametino
 
 
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