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La legalità raccontata dai carabinieri
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SAN MANGO D'AQUINO - Partendo dal presupposto che per una corretta diffusione della cultura di società occorre prima aver promosso una cultura della legalità, venerdì è proseguita, anche a Martirano Lombardo, la campagna di incontri e visite dei carabinieri finalizzata a coltivare la "Cultura della legalità" nei giovani. Alla presenza degli alunni delle scuole elementari e medie di Martirano Lombardo accompagnati dagli insegnanti, del sindaco Eugenio Gallo, dell'assessore Rossella Cuda e della dottoressa Enrica Pascuzzi dirigente dell'Istituto comprensivo "Don Lorenzo Milani" di Martirano, si è svolto un seminario condotto dal capitano Gennaro Iervolino del comando carabinieri di Soveria Mannelli accompagnato dai colleghi della stazione di Martirano Lombardo.
Ad accoglierli nella sala polifunzionale con le note dell'inno nazionale, un'orchestra composta dagli alunni delle scuole medie dei plessi di Martirano, Martirano Lombardo, Conflenti e Motta Santa Lucia coordinati dall'insegnate Giuseppe Giglio.
Nel corso dell'intervento del capitano Iervolino, che ha parlato con un linguaggio chiaro e comprensibile, gli alunni hanno potuto approfondire tutte quelle tematiche legate al rispetto delle norme nei diversi settori dell'attività umana, dalla scuola al lavoro, dallo sport alla famiglia. Poi, ancora, il capitano del carabinieri ha anche affrontato argomenti di grande interesse sulla droga, la violenza, il bullismo e la pedofilia suggerendo, tra l'altro alla platea, «il rispetto che occorre portare verso la società grazie a quella formazione culturale che ci deriva, appunto, dallo studio».
«Rispetto della legalità, dunque, significa – ha concluso Iervolino – rispetto si sé e degli altri, anche se il senso di rispetto non è un valore che si può certamente improvvisare perchè richiede, infatti, un lungo e costante processo educativo affidato in modo particolare alla scuola». La scuola, in conclusione, deve promuovere la scoperta della vita aiutando i ragazzi a saper individuare non solo i segni del potere spesso raggiungibili solo attraverso le varie scorciatoie, ma anche il potere dei segni che vengono dal mondo delle persone vere e giuste. L'intervento condotto dal capitano dei carabinieri ed il dibattito che ne è seguito ha permesso, senza dubbio, di avvicinare il mondo degli alunni al mondo delle istituzioni in quel momento rappresentato dall'Arma dei carabinieri. Infine, profondo apprezzamento per il progetto è stato espresso dalla dirigente Enrica Pascuzzi nel ringraziare l'Arma dei carabinieri «per la fattiva collaborazione prestata» e dal sindaco Eugenio Gallo il quale ha parlato di «progetto di educazione alla legalità che nasce come esigenza di educare alla partecipazione e alla democrazia attraverso un percorso di educazione civica pratica e vissuta».
 
Fonte: gazzettadelsud.it |Archivio Notizie dal Lametino
 
 
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