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Storia di un antifascista di Castagna in Francia
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CARLOPOLI - Con il romanzo "Sandali di ortica" (sottotitolo "Storia di un sovversivo calabrese"), pubblicato da Edizioni Ursini di Catanzaro, lo scrittore Paolo Arcuri, nato a Castagna di Carlopoli, ha vinto la quinta edizione del premio di narrativa edita "Torre Petrosa", promosso dal Comune di Vibonati nel Salernitano. Il riconoscimento è stato consegnato domenica sera a Villammare di Vibonati con il voto di 50 lettori chiamati ad esprimersi su tre volumi selezionati da una giuria presieduta da Ambrogio Ietto e composta da Vincenzo Abramo, Antonietta Cantillo, Raffaella Luciano e Giuseppe Vallone. Gli altri due libri finalisti erano "Re di bastoni, in piedi" di Francesca Battistella e "Il compleanno di mia madre" di Maria Regina Simonetti.
«Il romanzo di Arcuri», ha sottolineato la giuria, «è il viaggio storico di un calabrese attraverso cui le vicende personali del protagonista, il nonno dell'autore, rivisitano la storia di un popolo e di un Paese alla ricerca della libertà».
«Quella di Paolo», ha dichiarato Ursini, «è una vittoria ampiamente meritata ma certamente inaspettata. Ecco perché sento il dovere di ringraziare tutta la giuria e l'amministrazione di Vibonati per la serietà con cui hanno condotto la selezione delle tre opere finaliste, cosa molto rara oggi nei premi letterari».
L'autore ha dichiarato: «Tutto avrei pensato tranne che il mio romanzo potesse suscitare tanto interesse».
Paolo Arcuri ha costruito il suo romanzo di «carattere storico» sulla base di alcuni episodi del nonno, vissuto durante l'epoca fascista, raccontati con dovizia di particolari dalla madre. «Da sempre mi ha affascinato la figura di quest'uomo», ha detto Arcuri, «che non ho mai conosciuto essendo nato due anni dopo la sua morte. È l'incredibile e travagliata esistenza di un contadino quasi analfabeta costretto dalla miseria ad emigrare in Francia. Dove fu coinvolto politicamente nella militanza antifascista comunista che lo portò a subire per lunghi anni, fino alla caduta del regime, l'infame marchio della rubrica di frontiera, dove fu segnalato come "sovversivo politico di fede comunista"».
 
Fonte: gazzettadelsud.it |Archivio Notizie dal Lametino
 
 
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