Pianopoli - «Che la discarica di Pianopoli avrebbe fatto parlare molto di sè lo avevamo immaginato già ai tempi della sua autorizzazione, ma mai ci saremmo aspettati che sarebbe successo con tale frequenza». È quanto affermano in una nota i movimenti “Casa della legalità e della cultura”, Collettivo Altra Lamezia, Comitato Lametino acqua pubblica (nodi territoriali della Rete per la difesa del territorio “Franco Nisticò” e del coordinamento calabrese Acqua pubblica “Bruno Arcuri”) che spiegano: «Dopo i due sequestri, il primo nel 2005 per irregolarità durante le prime fasi dei lavori, e il secondo nel 2010 per un canale di scarico abusivo, dopo l’avvio di un procedimento penale, dopo le proteste, dopo il sequestro di tir con rifiuti risultati radioattivi, è notizia di questi giorni la chiusura dovuta all’ennesimo allagamento».
«Le foto scattate in questi giorni – proseguono i movimenti – ci mostrano una discarica allagata e, contrariamente alle originarie aspettative di durata, ormai prossima all’esaurimento, per la gestione commissariale dei rifiuti in Calabria che ha contribuito a fare arricchire notevolmente i conti delle società private inserite nel ciclo dei rifiuti, come la stessa Daneco che controlla la discarica di Pianopoli. La vicenda di Alli, Casignana e quella della Multiservizi di Reggio dimostrano ancora una volta cosa significa consegnare nelle mani dei privati, la gestione dei servizi pubblici locali ed in particolar modo, settori delicati come quello dei rifiuti».
Per questo, proseguono i movimenti lametini, «non abbasseremo in nessun modo la guardia rispetto al progetto della Giunta Speranza di consegnare ai privati il 40% della Lamezia Multiservizi e ribadiamo con forza la necessità di trasformare la Multiservizi in un’azienda speciale di diritto pubblico, come con coraggio l’Amministrazione partenopea sta facendo con la creazione della Abc Napoli». Alla luce degli ultimi avvenimenti, concludono, «ribadiamo quindi un “no” all’ampliamento delle discariche di Pianopoli e di Lamezia spingendo per il potenziamento della raccolta differenziata porta a porta e per l’adozione della strategia Rifiuti Zero».