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6 febbraio 2012
 

Tre intimidazioni: a un pensionato e a 2 commercianti

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Scritto da: Redazione
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A quattro giorni dall’ultima consegna da parte della “compagnia delle estorsioni”, i corrieri del pizzo sono tornati in azione, depositando davanti a due attività commerciali e un’abitazione tre “avvisi” di pagamento. I corrieri hanno lasciato la classica bottiglia di plastica contenente del liquido infiammabile con affianco degli accendini. Un gesto che al momento i carabinieri della locale Compagnia, che stanno indagando sugli episodi, non intendono classificare. Vogliono infatti essere sicuri che si tratti di un’intimidazione, poiché i gestori delle due attività commerciali e il proprietario dell’abitazione, un pensionato, non avrebbero ricevuto alcuna minaccia né richieste di pagare il pizzo. Una delle attività commerciale si trova in pieno centro, in particolare in via Adda, mentre l’altra in via del Progresso.
I militari dell’Arma stanno valutando, comunque, ogni ipotesi, anche quella dell’intimidazione nei confronti dei due commercianti. Sul nome dei titolari dei negozi gli investigatori mantengono il massimo riserbo. I carabinieri stanno vagliando una serie di elementi che potrebbero portare all’identificazione degli autori materiali delle bottiglie incendiarie: gli uomini del nucleo operativo stanno infatti analizzando una serie di elementi e confrontando aspetti legati al fenomeno che è ripreso in maniera intensa dal 9 ottobre scorso. Alla luce del rinvenimento delle bottiglie incendiare sono state attivate una serie attività di controllo su tutto il territorio. Numerose sono state, infatti, le perquisizioni e i controlli nei confronti di sospettati che, secondo gli investigatori potrebbero essere legati al fenomeno estorsivo. Un elemento criminale, quello delle intimidazioni, che è ripreso in maniera preoccupante. Da qui la scelta del comando Compagnia di avviare una serie di sopralluoghi in aree e in zone particolarmente sospette.
In questo contesto operativo gli agenti della stazione di Sambiase hanno arrestato Emilio Gualtieri, 30 anni, con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti. Nel corso di una perquisizione domiciliare gli uomini del maresciallo Domenico Medici hanno rivenuto alcune piante di canapa indiana e alcuni semi. L’arresto è avvenuto dopo che i carabinieri della stazione di Sambiase, insieme ai colleghi del Norm, sono stati richiamati dalla presenza di Gualtieri fuori della sua abitazione. Da qui la scelta di passare perquisire la sua abitazione. Il giovane è stato processato per direttissima e poi rimesso in libertà con l’obbligo di presentarsi all’autorità di polizia giudiziaria.
Giuseppe Natrella




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