LAMEZIA TERME .::. Lameziaweb.biz, il Portale della città di Lamezia Terme, Calabria
Il portale della città di Lamezia Terme



Lamezia Terme

18 aprile 2012
 

Pressing dei partiti sulla Giunta dopo le dimissioni di Tano Grasso

Altri articoli da »
Scritto da: Redazione
Tag:, ,
Ha fatto parlare e lo farà ancora. Tano Grasso non se ne andrà di certo in sordina da Lamezia. La sua uscita dalla Giunta comunale avrà di certo delle ripercussioni. E non solo per il posto vacante rimasto in Giunta e quindi per gli “appetiti” dei partiti che adesso faranno di tutto per accaparrarsi la casella lasciata vuota dal presidente onorario del movimento Antiracket. Una personalità come quella di Tano Grasso non getta la spugna perchè la macchina amministrativa non funziona. Almeno non solo per questo.
Ci sarà stata di certo qualcosa che non è piaciuta all’ex assessore alla Cultura. Che in 18 mesi non è riuscito a portare a termine il suo progetto di cambiamento. Forse non è stato supportato abbastanza. E non solo dagli uffici comunali.
Intanto, ieri si è riunita in seduta straordinaria la Giunta comunale, che ha rivolto al collega e amico Tano Grasso «un determinato e accorato invito a riflettere e rivedere la sua posizione, rinunciando al proposito di dimettersi da assessore alla Cultura».
«In questo anno e mezzo di lavoro collegiale – fanno sapere dal Comune – in piena sintonia tra di noi è stato impostato un importante progetto culturale, avviando iniziative di grande valore, incubando processi di significativa prospettiva in chiave di coinvolgimento e partecipazione di tutte le associazioni culturali e dei diversi operatori di settore. Sarebbe un peccato interrompere questo percorso per la risposta a una lettera da parte di Augias per la quale esprimiamo ancora una volta forte rincrescimento, visti anche i primi frutti di questo lavoro che si sta caratterizzando per innovazione riscontrando ampi consensi. Speriamo che Tano ci ripensi. In caso contrario continueremo a portare avanti insieme, in forme diverse e con la sua collaborazione, le iniziative avviate con lui quali Capusutta e Trame».
E se da un lato la Giunta tenta di fermare Tano Grasso, dall’altro i partiti pensano già al dopo. In particolare, il capogruppo del Pd Rosa Andricciola spinge sulla rimodulazione patto politico. «Le dimissioni dell’assessore alla cultura – afferma Andricciola – le cui ragioni meritano una specifica e attenta valutazione del sindaco e delle forze politiche, rappresentano tuttavia l’ulteriore conferma di un problema politico che riguarda il governo della città. Il Pd, da qualche mese, ha avviato una riflessione sulla necessità di rimodulare il patto politico che ha caratterizzato l’arco di tempo che va dalla competizione elettorale agli ultimi avvenimenti. Diventa necessario ridisegnare confini e orizzonti dell’impegno politico e amministrativo dell’attuale governo cittadino per rafforzarne profilo, percorso e obiettivi».
A rincarare la dose ci pensa Francesco Grandinetti di Fli. «Non bastano i distinguo tra attività politica e attività degli uffici – afferma l’esponente di Futuro e Libertà – nella nostra città non esistono due palazzi: uno bianco dove viviamo noi politici eletti e quello di vetro dove “insistono” i dirigenti. Se non funziona il palazzo di vetro è perché non funziona il palazzo bianco. Non prendiamoci in giro. Grasso ha denunciato a chiare lettere che le cose non vanno. Che il sindaco sia una b persona brava e onesta chi lo mette indubbio? Ma a volte queste qualità non bastano se la squadra che lo circonda non lo aiuta a modificare lo status quo. L’Amministrazione – prosegue Grandinetti – non aveva mai detto no alle politiche di Grasso e quindi il dato non è una rinuncia per linea culturale non condivisa. È ben altro: il Comune non va».
Il capogruppo dell’Udc in Consiglio Massimo Cristiano parla addirittura di tsunami politico. «Le dimissioni di Tano Grasso da assessore alla cultura – afferma Cristiano – rischiano di diventare uno tsunami con effetti devastanti su questa amministrazione: quello che più preoccupa è, non tanto le dimissioni, ma i reali motivi che hanno spinto l’assessore a lasciare in maniera così precipitosa l’incarico. Grasso doveva essere uno spartiacque tra il vecchio e il nuovo, così non è stato, perché? Forse quello che il sottoscritto va dicendo da un anno, e cioè che il Comune non è efficiente, come ribadito anche da Grasso in conferenza stampa, che l’apparato burocratico rallenta la città, che per portare un foglio da una stanza all’altra ci si impiega una settimana».
Per la consigliera del Pdl Teresa Benincasa «ci sono nodi che vanno sciolti e che vanno oltre la vicenda su cui si è impigliata la discriminazione subita dall’Ama Calabria. L’addebito sulla vilipesa categoria dei dipendenti comunali che non avrebbero collaborato agli sforzi impressi dal presidente onorario del Fai va chiarita per intero. C’è un metodo che va dismesso e riguarda l’eccesso di potere che connota le scelte chiuse dell’Amministrazione. E sono aspetti che non si epurano con le dimissioni di un singolo».
Luigina Pileggi




Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>