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Italia

19 aprile 2012
 

Il prezzo della benzina vola e tocca un nuovo record: 1,722 euro

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Scritto da: Redazione

Eni, “market leader” dei carburanti in Italia, ha alzato i prezzi di benzina e gasolio, raggiungendo il nuovo record di 1,722 euro al litro.I prezzi raccomandati sono stati aumentati di 1 centesimo di euro per quanto riguarda la benzina e di 0,5 centesimi di euro per il diesel (vedi anche Prezzo benzina: aumenti vertiginosi, costi insostenibili). L’aumento dei prezzi della benzinaIl problema principale però non è l’aumento applicato dalla bandiera Eni, ma il fatto che questo sicuramente innescherà un rialzo dei prezzi anche da parte di tutti gli altri operatori.Ad oggi i prezzi medi dei carburanti vanno, per la benzina da 1,726 al litro della Shell (che nella media nazionale risulta l’operatore meno caro per la benzina), a 1,722 dell’Eni; il gasolio invece va da 1,693 euro al litro dell’IP a 1,701 euro al litro di Tamoil.La cosa sconcertante è che rispetto ad un anno fa un pieno di carburante costa in media 15 euro in più, che annualmente pesano sul portafogli di un automobilista 360 euro, facendo un calcolo medio di 2 pieni mensili.A dare queste stime sono Federconsumatori ed Adusbef ; «Come temevamo il prezzo della benzina ha raggiunto ormai un livello insostenibile…le ricadute sulle tasche dei cittadini sono gravissime» hanno dichiarato i presidenti delle due associazioni.Proprio Federconsumatori e Adusbef chiedono di accelerare la liberalizzazione della vendita dei carburanti attraverso la grande distribuzione.

 Confronti tra carburante e Capodanno

La Coldiretti invece fa sapere che ad oggi un pieno di benzina costa più del cenone di Capodanno, che a sua volta ha subito una variazione di prezzo, in ribasso del 12%: il cenone di Capodanno costa mediamente 75 euro, mentre un pieno di benzina di un’auto di media cilindrata è arrivato a costare ben 77 euro.

Semprela Coldiretti ha paragonato, restando in tema di clima festivo, un litro di benzina allo spumante: un litro di carburante costa la metà di una bottiglia di spumante.

Questa considerazione della Coldiretti ci fa riflettere sul fatto che ormai le spese di carburante, energia elettrica e combustibili hanno largamente superato quelle relative al settore alimentare.

L’effetto dell’aumento dei carburanti

In Italia l’86% del trasporto, sia pubblico che privato, avviene su gomma, e quindi risente pesantemente degli aumenti imposti ai carburanti.

Questo rialzo del prezzo della benzina rischia tra l’altro, di provocare un rialzo dei prezzi finali dei prodotti che normalmente per essere immessi sul mercato percorrono migliaia di chilometri.

Una conseguenza dell’aumento del gasolio si è già sentita sui campi, infatti i carburanti per le macchine agricole hanno determinato un aumento dei costi di 250 milioni di euro in un anno, circa il 46% del costo al litro.

Questo ovviamente si rifletterà in maniera negativa anche sulla vendita dei prodotti dei campi, che per forza di cose subiranno un aumento del prezzo finale a causa della maggiorazione delle spese di produzione.

 

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