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18 aprile 2012
 

Parco eolico, la Camas Energy: mai offerto soldi nè chiesto silenzio

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Scritto da: Redazione
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«Mai la Camas Energy ha offerto alla controparte soldi in cambio di un presunto silenzio». L’impresa costruttrice di un parco eolico a Maida smentisce qualsiasi tipo di trattativa con la famiglia di Mario, il disabile che sta lottando contro le pale eoliche vicine alla sua casa di campagna.
Sul contenzioso tra Mario e la Camas è in corso un processo davanti al Gip del tribunale lametino che si dovrebbe concludere con una sentenza nei prossimi giorni. Resta il fatto che per due volte in sede civile a Catanzaro, e da parte della procura lametina, i suoi ricorsi contro la Camas finora sono stati respinti.
L’impresa fa parlare il suo legale di fiducia, l’avvocato Francesco Iacopino del foro di Catanzaro. Che in una richiesta di rettifica dell’articolo pubblicato ieri su queste pagine scrive: «Rappresento il mio vivo stupore e profondo disappunto per il contenuto dell’articolo apparso sul giornale di oggi (ieri, ndr) dal titolo “Mario il disabile dichiara guerra alle pale eoliche”. Nel “pezzo” si afferma, tra l’altro e contrariamente al vero, che la società Camas Energy avrebbe offerto “una cifra per il silenzio. Niente da fare. Mario soffre troppo, non è questione di soldi. Non resta che la carta bollata”».
Continua l’avvocato: «Preliminarmente, mi preme evidenziare, che non intendo in alcun modo entrare nel merito della vicenda, e non già per carenza di argomenti, ma esclusivamente per rispetto verso il Tribunale della Repubblica che ha riservato di decidere la “quaestio iuris” sottesa al procedimento penale in oggetto. Di qui la ragione per la quale resisto, doverosamente, alla tentazione (alla quale oggi, purtroppo, è così di moda cedere) di affrontare le tematiche processuali a mezzo stampa».
Ancora il legale: «Nondimeno, attesa la assoluta gravità e totale infondatezza della predetta notizia apparsa sul quotidiano Gazzetta del Sud, mi vedo costretto a chiedere la pubblicazione della presente rettifica, onde evidenziare, nell’interesse dalla mia rappresentata, per un verso, che mai la Camas Energy ha offerto soldi alla famiglia del disabile (e men che meno in cambio di un presunto silenzio), per altro verso, ed a conferma di quanto precede, che fino ad oggi, in nessun atto presentato contro la Camas (e di giudizi finora ne abbiamo celebrati ben tre, due a Catanzaro ed uno a Lamezia), è stata mai denunciata la presunta “offerta di soldi in cambio del silenzio”».
Conclude l’avvocato Francesco Iacopino: «Atteso, dunque, il contenuto altamente diffamatorio della propalazione su indicata, nell’invitare il suo quotidiano a ricondurre immediatamente i fatti nel binario della verità, esprimo sin d’ora riserva di tutelare l’immagine e l’onestà della mia rappresentata in tutte le sedi giudiziarie più opportune».
Risponde Vinicio Leonetti autore dell’articolo pubblicato nell’edizione di ieri, su queste pagine: «S’è trattato di un mero malinteso, di un errore commesso in buona fede. Ho appreso di un incontro che c’è stato fra le parti, cioè tra i proprietari della casa di Maida e rappresentanti della società Camas Energy, nello studio dell’avvocato Nunzio Raimondi, del foro catanzarese, che difende gli interessi della famiglia parte in causa. Apprendo adesso che non c’è stata da parte dell’azienda alcuna trattativa preliminare dal momento che la Camas ha ribadito l’assoluto rispetto di tutte le norme di legge nella costruzione del parco. Ne prendo atto chiedendo scusa agli interessati e ai lettori».




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