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29 febbraio 2012
 

Berlino, Italia sul podio: l’Orso d’oro è dei fratelli Taviani

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Scritto da: Redazione

Berlino, 18 feb. (Adnkronos/Dpa) - Il film drammatico “Cesare deve morire”, dei fratelli italiani Paolo e Vittorio Taviani ha vinto l’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino. Lo ha annunciato oggi Mike Leigh. Erano 21 anni che l’Italia non vinceva questo premio.Ambientato nella prigione romana di Rebibbia , il film narra la storia di un gruppo di reclusi che si prepara a interpretare sul palcoscenico la tragedia di Shakespeare “Julius Caesar”.Prima tappa: i provini. Seconda tappa l’incontro col testo. Il linguaggio universale di Shakespeare aiuta, infatti, i detenuti-attori a immedesimarsi nei personaggi. Il percorso è lungo: ansie, speranze, gioco.Lo stupore e l’orgoglio per l’opera non sempre li liberano dall’esasperazione carceraria tanto che i detenuti arrivano a scontrarsi l’uno con l’altro, mettendo in pericolo lo spettacolo.”Ricevere un riconoscimento così prestigioso al Festival del Cinema di Berlino, è per la Rai e per il cinema italiano, motivo di grande soddisfazione ed orgoglio”, commenta il direttore generale della Rai, Lorenza Lei.Le fa eco il presidente Rai Paolo Garimberti. “Un successo straordinario che dimostra come scegliere la qualità - dichiara - sia sempre l’investimento migliore. L’Orso d’oro a ‘Cesare deve morire’ di Paolo e Vittorio Taviani - aggiunge - è il più bel riconoscimento che potesse arrivare alla Rai attraverso RaiCinema per il costante lavoro che svolge nel sostegno al mondo del cinema. Si tratta di un’opera unica e meravigliosa per la capacità che ha in sé di suscitare emozioni e riflessioni su un tema difficile come quello delle carceri. Brava RaiCinema ma brava anche Rai. Stavolta possiamo dirlo davvero con orgoglio”.Per Franco Scaglia, presidente di Rai Cinema, “Cesare deve morire è un’opera che tocca magistralmente le corde profonde della vita carceraria, tra battute shakespeariane e dialetti quotidiani, tra il desiderio di riscatto e la durezza delle pene da scontare. Anche per questo l’Orso d’Oro è un premio importante, perché punta una luce nuova su un tema di grande attualità come la drammatica situazione in cui si trova il nostro sistema carcerario, e porta all’attenzione del pubblico il lavoro straordinario svolto quotidianamente dagli operatori che tentano con ogni mezzo, anche con l’arte e il teatro, il recupero di tante vite difficili”.Il sindaco di Roma Gianni Alemanno plaude al trionfo dei fratelli Taviani non solo perché “rappresenta un motivo d’orgoglio per l’Italia” ma in particolare “per la città di Roma”. “Abbiamo seguito con attenzione e passione le riprese all’interno del carcere di Rebibbia - ha detto il sindaco capitolino -, consapevoli che si stava girando una pellicola coraggiosa e difficile soprattutto per il tema che veniva trattato. Paolo e Vittorio Taviani sono riusciti ancora una volta a dimostrare la loro straordinaria capacità artistica e il loro incredibile talento”.

 

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