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Lamezia Terme

4 aprile 2012
 

CRISI COMUNALE:IL MALCONTENTO DIFFUSO

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Scritto da: Antonello Iovane
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Questa volta l’intento di far saltare  il consiglio comunale è riuscito. Oramai a decidere se si tengono o meno le riunioni dell’assise cittadina è la minoranza che se l’altra volta ha mantenuto il numero legale in aula, poi ampiamente superato per l’arrivo alla spicciolata dei consiglieri di maggioranza, lunedì 2 aprile ha deciso di uscire fuori dagli scranni e non consentire la seduta.

 

I CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA DELUSI DA QUESTA AMMINISTRAZIONE

Come l’altra volta, si son potuti notare quali sono i consiglieri che hanno perplessità sul buon governo di questo secondo mandato Speranza.

Carlo Aiello oramai è da considerare all’opposizione di questa amministrazione, le sue critiche non sono una novità, ma anche queste iniziano ad avere il loro peso se si aggiungono a quelle di altri suoi colleghi dell’ex maggioranza.

Zaffina e Gallo, del Pd, il primo con ambizioni di entrare in giunta ed al quale non ha fatto di certo piacere la mossa del primo cittadino di forzare la mano e nominare i quattro assessori senza dare ascolto alle richieste del partito.

Pierpaolo Muraca e Isabella, ex Pd, ora gruppo misto, che con la loro assenza (insieme a Gallo andati via alla seconda chiamata) hanno mandato un segnale al primo cittadino, dimostrando quanto anche loro siano fondamentali per la tenuta della maggioranza.

Gianfranco Spinelli. Come ho detto più volte le critiche non ci sono solo nel Pd, ma anche nel partito del sindaco, e nel caso del consigliere
Spinelli, nel gruppo consiliare di Progetto Lamezia. A meno di coincidenze, avevo notato l’assenza di Spinelli anche nell’altra seduta. Ricordo che il consigliere Spinelli è colui il quale in un suo intervento in aula aveva dichiarato “se come maggioranza abbiamo paura di non tenere,possiamo benissimo andarcene a casa”.

Spinelli non è esponente di alcun partito, proviene dalla cosiddetta società civile, avvocato e, dunque, a contatto con le persone, i cittadini. Un contatto che è stato perso dall’attuale amministrazione, troppo impegnata a presenziare alle varie manifestazioni, a curare la propria immagine in vista di elezioni future,piuttosto che a dare una guida amministrativa alla città. E sono i consiglieri come Spinelli ed altri che, fermati per strada da lametini, elettori di centrosinistra, conoscono molto bene il polso della situazione, il malcontento che si è diffuso in città.

 

Perché è cosi importante tenere assieme Progetto Lamezia? 

Dopo lunedì il quadrunvirato, con l’aiuto di alcuni consiglieri, si è messo subito in moto per cercare di mettere la colla tra i vari cocci di un vaso chiamato Progetto Lamezia, che sta mostrando i suoi primi cedimenti. Del resto non poteva che essere cosi, vista la diversità di estrazioni culturali e politiche che compongono tale gruppo. Oltre a Spinelli, c’è Vittorio Paola, dichiaratamente non concorde con alcune scelte del Sindaco, ma che altrettanto esplicitamente ha esternato la sua volontà di risolvere le criticità all’interno del sostegno al sindaco. Dal canto suo Api, nella rimodulazione della giunta, aveva avanzato la richiesta della nomina di un suo rappresentante, ma non è stata accontenta. A disturbare, poi, il presidente Miletta chiamato a chiarire sul possibile fallimento della Multiservizi da lui guidata, non è stato un esponente di opposizione, ma Antonino Costantino, sempre di Progetto Lamezia.

 Il sindaco è stanco della situazione, forse si rende conto anche che molte delle cose non riuscirà a realizzarle e, quindi, non saprebbe come spiegare queste mancanze ai cittadini, agli elettori in future campagne elettorali. Per tale motivo cerca in tutti i modi di forzare la mano, non ascoltare le richieste del Pd ( anche perché sarebbe difficile togliere potere decisionale al quadrunvirato) e costringerlo a sfiduciarlo, in maniera tale da poter passare mediaticamente come vittima e addossare tutte le colpe al Partito Democratico, reo di non averlo lasciato lavorare. Ne uscirebbe politicamente “pulito”, una condizione di partenza buona ed utile per poi andare ad occupare un’altra poltrona. Un progetto che andrebbe a monte se le critiche iniziano a fuoriuscire anche dal gruppo consiliare a lui più vicino.

Il sottoscritto, il Pd, i giornali e giornalisti, siamo tutti brutti e cattivi

Il blocco, la crisi permanente, quindi deriva tutto dal fatto che il partito di Bersani non vuol passare come carnefice, cosa che non è, e quindi, salvo clamorose defiance di singoli consiglieri, non è disposto a offrire la popria testa su di un piatto di argento al primo cittadino, non è disposta a sfiduciarlo. Dall’altra parte il Sindaco non ha nessuna intenzione di dimettersi, sarebbe un ammissione di colpa. Non difendo il Pd lametino, dire che non è proprio un bel partito cosi come realizzato nella città della piana è troppo facile, è come sparare sulla croce rossa! aldilà del Pd, analizzando la questione, cosa deve fare un partito di maggioranza se non contribuire, insieme al sindaco che sostiene, alla realizzazione di buone politiche per la città? Ma come fa ad espletare tale compito se è chiamato solo ad alzare la mano in consiglio comunale su pratiche e decisioni prese da un ristretto gruppo di persone? Alcuni dicono “ma lasciatelo lavorare!!” e ma più libero di cosi, cosa volete di più??

Beh potreste dire che anche io non sono una bella persona, candidato a sostegno di questa amministrazione, son uno dei primi che ne è rimasto deluso. Nessun interesse personale, come qualche “Speranza Boys” afferma, ma solo onestà intellettuale, del resto esprimo solo il mio punto di vista, mettendoci la faccia e non in anonimato, a differenza di altri. E ringrazio Francesco Pingitore che ha espresso la volontà di ospitare il mio umile pensiero in questa rubrica.

Le contestazioni, però, non riguardano mai nel merito di ciò che scriviamo, mai sull’argomento, puntano direttamente su chi le fa, il Pd, i giornali, i giornalisti, la persona, il sottoscritto. Ok, facciamo tutti schifo, siamo tutti brutti e cattivi. Tralasciate, però, i soggetti, la domanda è una: Vi piace e siete contenti di come viene amministrata questa città? Fatevi un giro per Lamezia, parlate con le persone, comparate iniziative e politiche fatte con quelle che si potrebbero realizzare, valutatene l’efficacia, la bontà, leggete le dichiarazioni di questa classe dirigente negli ultimi anni e poi guardatevi intorno, come è la realtà intorno a voi, e prima di darvi una risposta toglietevi la sciarpa da supporter, di una o dell’altra squadra partitica, che indossate e rispondete oggettivamente.





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